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REIKIOM LOCANDINA PRIMO LIVELLO MARZO PER HOME SITO
 

Grazie al metodo Mikao Usui, circa trent’anni fa, reiki, l’energia universale, approdò in occidente risvegliando le nostre menti e riempiendo di stupore i nostri cuori.

Oggi grazie anche alla scienza, sappiamo che la qualità dell’energia irradiata dell’universo è diventata più fine ed elevata.  Di fatto, tale cambiamento coinvolge inevitabilmente anche l'attuale trasmissione del reiki, elevando le sue frequenze ad un livello superiore.
Questo salto quantico si rivela un'interessante occasione per chi si riavvicina a ricevere o tramandare il reiki. Infatti, per esperienza, sembra sia iniziato un periodo in cui utilizzare l'energia universale sia utile e funzionale, non più per cercare di risolvere le diverse problematiche di ognuno, bensì, per iniziare a scoprire, vivere e utilizzare i propri " veri" talenti, per attingere alle proprie forze positive e per una profonda conoscenza di " se ".

Cosa offre il Metodo?
Semplice e di facile apprendimento, offre nuove spiegazioni, indicazioni ed esercizi concreti per iniziare a sperimentare ed utilizzare, mediante le mani, la "nuova" energia irradiata dall'universo, per sé stessi e per gli altri.

Coasa cambia, in generale, tra reiki e reiki om ?

- Cenni sul cambio di frequenza della Terra.

- Il ricevente come partecipante al risultato del trattamento

- I Trattamenti diventano dinamici e non più "statici".

- Focus su i sette centri di coscienza (Chakra)

- Si sperimenta la potenza elevata trasmessa dalle punta delle dita


Durante il corso si impara e si sperimenta
       
Nel primo livello:

  • il trattamento occasionale (ovunque e al bisogno);

  • l’auto-trattamento (self Help) con il quale si pratica su sé stessi;

  • Il trattamento base ad altri.

    Si ricevono le quattro attivazioni (che permettono l’utilizzo del reiki).

    Nel secondo livello:

  • Spiegazione, applicazione e sperimentazione dei tre Simboli reiki.

  • Un'attivazione che permette il loro utilizzo.

Tra i possibili vantaggi
- Dedicarsi ai propri "veri" talenti
- Metodo di auto cura
- Maggiore conoscenza di sé.

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Dati Pratici
- Sede di svolgimento Centro KAILASH, piazza gambara 7/4, Milano - (Guarda le Foto del Centro)
- Abbigliamento comodo

* Al termine verrà rilasciato una dispensina finale e l' Attestato di partecipazione da parte dell'Associazione KAILASH

  • IL CONDUTTORE
    image Antonio Destino/Paget. Ricercatore. Reiki Master dal 1998. Rebirther professionale formato presso la scuola di Milena Screm. Esperto in tecniche di dinamica mentale e di respirazione. Esperto in Terapie Integrate Corpo-Mente e dell’Energia. Fondatore e Presidente dell”Associazione Kailash. Docente con incarico annuale di Reiki e Rebirthing in Corsi di perfezionamento post laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università statale di Milano. anni 2002 e 2003). Docente nel Corso di “Medicina integrata Corpo-Mente-Tecniche dell’Energia”, Ospedale San Carlo, Milano. Ha Supervisionato l’equipe di medici, psicologi e infermieri che hanno collaborato al progetto “Reiki come terapia di supporto nel trattamento dell’emicrania”, approvato dalla Regione Lombardia con decreti nn. 2891 del 9/2/2001 e 16935 del 12/7/2001, svolto presso l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. Ha pubblicato il volume di Riza Scienze (gennaio 2002), dal titolo “Reiki. Il tocco che cura” in collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Cofrancesco e la Dott.ssa Luisa Merati.
  • ORGANIZZATRICE-ASSISTENTE
    image Elena Cavalloni/Stella.ReikiOm secondo livello, certificato presso l'associazione Kailash di Milano. Ricercatrice. Inizia a praticare yoga nel 2000, esplorando differenti stili, tra cui Hata Yoga, Anusara e Kundalini Yoga. Diplomata nel 2006 presso la Scuola Zen Shiatsu di Milano. Il suo interesse a percorsi di tipo anche spirituale le fà incontrare il progetto "Frequenze Divine", un viaggio che passa dall' auto-conoscenza a sperimentare il Divino in noi.
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  • Reiki e applicazioni cliniche trattate +

    Reiki e applicazioni cliniche trattate Dolore acuto e cronico (cefalea, dolori osteo-articolari, post-operatori, mal di denti, dolore oncologico,etc) insonnia, stress disturbi psicologici (ansia, depressione) effetti collaterali della chemio e radioterapia sostegno al malato avanzato o terminale. Reiki non ha controindicazioni o effetti collaterali.  
  • Reiki negli ospedali +

    Reiki viene inserito nelle seguenti strutture ospeliere Centro Oncologico Ematologico Subalpino di Torino - Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale san Carlo Borromeo Milano - Il Cespi e Le Molinette di Torino - Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori - La AUSL di Viareggio - Inoltre, reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo.
  • Elenco studi clinici con reiki PDF +

    Infermieristica cure complementari reiki - reiki e malato oncologico infermiera Teresa Vitali -    ospedale san carlo studio su emicrania -    ospedale san carlo poster di sintesi sull emicrania -    reiki studio sulla depressione -    toccanti testimonianze di malati oncologici trattati con reiki -    triald di studi reiki fatti in america - sintesi di alcuni studi con reiki completati
  • La scienza spiega gli effetti del reiki +

    Articolo tratto dal Sito web: http://www.reikimaestrousui.it/medicina_ufficiale_e_reiki.phpLa principale azione terapeutica esercitata dal "Guaritore Rekista " proviene da una emissione di biofotoni cerebrali e dall'"onda informativa delle simil-alpha". CLa trasmissione elettromagnetica cerebrale del Reikista (poichè noi parliamo di Reiki) stimola per Biorisonanza l'attività cellulare cerebro-organica del ricevente nelle stesse frequenze.. L'attività elettromagnetica del DNA - RNA dei neuroni cerebrali delle cellule alterate del ricevente viene riattivata dal Reikista con un'azione di Biorisonanza trasmessa per induzione. La rigenerazione cellulare ottenuta si può finalmente documentare grazie ad apparecchi -sensori di nuova generazione.Fino a qualche tempo fa si credeva che il cervello fosse solo una "massa pensante" e che le "guarigioni" fossero dovute ad un effetto placebo o ad un'azione suggestiva provocata dal Reikista o dal pranoterapeuta che trasmetteva "calore" dalle sue mani.________________________________________ I detrattori asserivano che, quando il Curatore "non sapeva guarire", era un ciarlatano ed il fluido "non esisteva". Quando l'ammalato "guariva" era invece quest'ultimo che si suggestionava da solo. Ovviamente ribadiamo il concetto che il GUARITORE non guarisce nessuno ma riequilibra così bene la persona da portarla, se la sua Anima è "pronta", alla sua autoguarigione.Zimmerman, eminente studioso, si occupò, verso il 1998, di verificare cosa avviene mentre si praticano terapie energetiche come il Reiki. La ricerca rivelò che non solo le onde cerebrali del praticante e del ricevente si sincronizzavano nello stato alfha, caratteristico del rilassamento profondo, dell'analgesia e della meditazione, ma che pulsavano all’unisono con il campo magnetico terrestre: la "Risonanza Schuman" Durante i trattamenti, il campo biomagnetico dei Reikisti era almeno mille volte più esteso del normale e ciò non aveva alcuna relazione con la corrente del corpo interno. Zimmerman e Seto approfondirono ulteriormente lo studio dell'ampio campo biomagnetico pulsante emesso dalle mani di praticanti di metodi di trasmissione energetica come il reiki, mentre lavoravano.Essi scoprirono che le pulsazioni vibravano alle stesse frequenze delle onde cerebrali, in un intervallo compreso tra 0,3 e 30 Hz, con maggiore densità tra 7 e 8 Hz, nello stato ALPHA.Ricerche mediche indipendenti hanno dimostrato che in questo intervallo di frequenze, le capacità di autoguarigione del corpo sono fortemente stimolate e che specifiche frequenze possono essere utilizzate per rigenerare i diversi tessuti. Ad esempio, 2 Hz per la rigenerazione dei nervi, 7 Hz per la crescita ossea, 10 Hz per la guarigione dei legamenti e 15 Hz per la formazione dei capillari.I macchinari per la fisioterapia, basati su questi principi, sono stati creati per favorire la rigenerazione dei tessuti molli e la tecnologia ad ultrasuoni è comunemente usata per pulire arterie intasate e disintegrare calcoli renali. Inoltre, da anni, si sa che piazzare una bobina elettrica attorno ad una frattura che non si ricompone aiuta l'osso a crescere e a rigenerarsi. Lo stesso effetto si rispecchia nella persona che riceve un trattamento reiki & nbsp; e IL DOTT. BECHER ritiene che sia questo effetto, più di ogni altro che regola la rigenerazione dalle ferite e il riequilibrio dell'intero sistema.Ciò evidenzia una delle caratteristiche speciali del Reiki (e terapie simili) che lo rendono particolarmente efficiente, vale a
  • Ospedale Le Molinette di torino - Studio sul malato oncologico +

    Il Centro Oncologico Ematologico Subalpino dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, Ospedale Molinette, dal 2003 ha avviato un progetto pilota che svolge un’indagine, in collaborazione col personale medico, sull’efficacia dei trattamenti di Reiki nell’accompagnare dei malati oncologici nel corso delle diverse fasi della malattia. Il paziente è seguito da un’equipe composta da differenti figure professionali: un medico, uno psicologo, il personale infermieristico e gli operatori Reiki dell’Associazione Cerchio di Luce di Torino. Lo studio, la cui finalità è stata di introdurre Reiki in ambito ospedaliero e di valutarne l'efficacia su un numero significativo di pazienti, ha messo in evidenza i positivi effetti del Reiki nell'ambito del trattamento di pazienti affetti da neoplasie avanzate in trattamento chemioterapico.Dai dati rilevati emerge che i trattamenti Reiki hanno prodotto un beneficio nella maggiore parte dei casi, in quanto il trattamento ha prodotto un profondo rilassamento con una piacevole sensazione di calore e ha indotto uno stato emotivo di tranquillità, che in alcuni casi si è protratto per alcuni giorni. Molti pazienti richiedono di continuare i trattamenti anche dopo avere terminato il ciclo proposto. In particolare lo stato di rilassamento indotto da Reiki è un dato particolarmente interessante per quanto riguarda le cure complementari nel sostegno al malato oncologico, in quanto influisce positivamente come aiuto psicologico. L'esperienza dei primi due anni del progetto Reiki in ospedale presso il C.O.E.S. ha evidenziato che nel malato oncologico i benefici dei trattamenti Reiki sullo stato emotivo possono migliorare la sua capacità di affrontare cure farmacologiche prolungate e il suo rapporto con la struttura ospedaliera.I benefici di Reiki sono inoltre riscontrabili sul dolore e sull'ansia, in particolare se la seduta Reiki è effettuata durante la somministrazione dei farmaci. RISULTATI STUDIO ALLA MOLINETTE DI TORINOLa nostra esperienza ha evidenziato che, nel malato oncologico, i benefici dei trattamenti Reiki sullo stato emotivo possono migliorare la sua capacità di affrontare cure farmacologiche prolungate e il suo rapporto con la struttura ospedaliera.I benefici di Reiki sono inoltre riscontrabili sugli effetti collaterali indotti dal trattamento chemioterapico quali nausea e/o vomito ed astenia, in particolare se la seduta Reiki è effettuata durante la somministrazione dei farmaci.Trattandosi di una tecnica “dolce” di rilassamento, senza effetti collaterali, basata sul semplice contatto delle mani dell’operatore sul paziente, Reiki si presta bene come trattamento integrativo alla terapia del dolore e potendo essere praticato in ogni situazione, senza fare ricorso a strumenti, è adatto come tecnica di supporto nelle equipe di cure palliative.I dati rilevati si riferiscono ad un’analisi condotta su 27 pazienti per un totale di 94 trattamenti, nel periodo compreso tra settembre 2004 – giugno 2005.Da una prima analisi dei dati rilevati emerge che i 94 trattamenti hanno prodotto beneficio nella maggior parte dei casi (98%), in quanto il trattamento ha indotto un effetto profondo di rilassamento, accompagnato da una piacevole sensazione di calore, e notevoli benefici sull’umore inducendo uno stato emotivo di tranquillità che in alcuni casi si protrae anche per alcuni giorni successivamente al trattamento.Nel 10% dei casi analizzati si è anche rilevata una diminuzione soggettiva
  • Reiki In medicina +

    Il Reiki come è stato utilizzato nella terapia di supporto alla medicina convenzionaleReiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo. Trattandosi di una tecnica “dolce” di distensione e analgesia e presentando il vantaggio di essere a basso costo, facilmente riproducibile e alla portata di tutti, si presta molto bene come trattamento di supporto e integrativo nella terapia del dolore del malato cronico (artritico, artrosico, fibromialgico), nel male di schiena (back pain), nella cefalea e nel malato oncologico. Nel malato oncologico si è dimostrato utile come trattamento palliativo anche durante i cicli di radioterapia e chemioterapia nel controllo dei sintomi collaterali (dispnea, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea). Per lo stato di profondo rilassamento che può indurre, associato ad uno stato di coscienza di tipo meditativo, Reiki può essere di aiuto e di sostegno psicologico anche nell’ammalato terminale.Presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center a New York è utilizzato tra le tecniche palliative individuali di sostegno al malato oncologico, inclusi i pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo (http://www.mskcc.org). A Milano, presso il Centro di Medicina Psicosomatica dell’Ospedale S. Carlo Borromeo, Reiki è utilizzato come tecnica integrativa di rilassamento e analgesia in pazienti affetti da emicrania. Così pure è segnalato l’uso di Reiki in numerosi altri centri, come il California Pacific Medical Center (CA), il Portsmouth Regional Hospital (NY), il Marin General Hospital a nord di S. Francisco (CA), la University of Michigan Hospital in Ann Arbor (MI), il Manhattan Eye, Ear and Throat Hospital (NY), il Columbia Presbyterian Medical Center (NY), il Tucson Medical Center (AR); il Cross Cancer Institute (Canada), l’Hospice of the Valley (AR). In questi centri statunitensi e del Canada, Reiki è utilizzato per lo più dal personale infermieristico e dai fisioterapisti e rientra nel curriculum formativo di queste figure professionali. Inoltre è utilizzato anche dai volontari.In questi centri Reiki è utilizzato come un “supplemento” e non come un “sostituto” della terapia convenzionale, quindi come terapia “complementare” e non come terapia “alternativa” alla terapia ufficiale. Viene utilizzato quindi in pazienti con una diagnosi ben circostanziata e che stanno già ricevendo il trattamento ottimale secondo il sistema medico convenzionale.Reiki ha grande potenzialità in campo medico sanitario in quanto: a) non ha effetti collaterali e controindicazionib) è estremamente riproducibile, indipendentemente dalla persona fisica del curante c) è praticabile da medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi o volontari, su pazienti ricoverati in ospedale o in hospice, in regime ambulatoriale o di day-hospital, e a domicilio. A domicilio può essere eseguito anche dai familiari dei pazienti e dal paziente stesso con l’autotrattamento, senza costi aggiuntivi per il sistema sanitario. Reiki e applicazioni cliniche trattate: Dolore acuto e cronico (cefalea, dolori osteo-articolari, post-operatori, mal di denti, dolore oncologico,etc) insonnia, stress disturbi psicologici (ansia, depressione) effetti collaterali della chemio e radioterapia sostegno al malato avanzato o terminale. Reiki non ha controindicazioni o effetti collaterali.Reiki viene inserito nelle seguenti strutture ospedaliere: Centro Oncologico Ematologico Subalpino di Torino - Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale san Carlo Borromeo Milano - Il Cespi e Le Molinette di Torino
  • FAQ. Le domande più frequenti su reiki +

    FAQ. Le domande più frequenti su reiki - Tratto dal Volume di RIZA SCIENZE (2001) dal titolo: “Reiki Il Tocco che cura”1. D. Dunque abbiamo appurato che Reiki è un metodo per alleviare il dolore fisico, controllare l’ansia e calmare la mente. Al tempo stesso è anche una disciplina di crescita spirituale. Ma allora Reiki è una tecnica di rilassamento o una disciplina spirituale?R. Reiki è l’uno e l’altro: una tecnica di distensione e rilassamento, e al tempo stesso, un momento di intimo contatto con se stessi e con la propria energia. Questo processo aiuta a riconoscere, da un lato, la propria unicità, dall’altro a ristabilire la gioia e lo stupore della riscoperta di un “antico senso di appartenenza” e del “sacro nella propria vita”.2. D. Che legami ha Reiki con la religione?R. Tutte le scuole di Reiki si dichiarano aperte ad ogni fede e negano qualunque legame con la religione, ma questo di per sé non sarebbe decisivo. Certamente Reiki non è semplicemente una tecnica, perché implica il riferimento a una energia con caratteristiche (meta)fisiche e si ispira a principi (la responsabilità della propria vita, il “qui ed ora”, l’integrazione degli opposti, l’arte di imparare attraverso l’esperienza) che appartengono a molte religioni, al cristianesimo, al buddhismo, all’induismo, e alla filosofia Zen. Certamente Reiki si basa su una visione “spirituale” della vita, dove con spiritualità si intende “una forma di relazione con la realtà, che comporta un senso di appartenenza a qualcosa di più grande di noi stessi”. Questa visione della spiritualità appartiene ad una cultura che valorizza l’esperienza personale come unica via di conoscenza e Reiki è un metodo esperienziale. In sintesi, Reiki non è né una religione, né una filosofia e può essere usato indipendentemente da qualsiasi religione, cultura, credenza o filosofia. Reiki è pratica, è un metodo naturale di guarigione e di crescita spirituale di cui solo l’esperienza diretta è possibile.3. D. Ho letto che tutti, alla nascita, abbiamo naturalmente Reiki, ma poi, già nel corso dei primi anni di vita, il fluire di Reiki si blocca a causa dei condizionamenti imposti dalla nostra educazione. Come si riacquisisce Reiki?R. Attraverso le attivazioni o iniziazioni, che si danno in tre livelli, come vedremo più avanti, da parte di un Reiki Master, durante seminari appositi, attraverso l’utilizzo di simboli, che sono veri e propri archetipi universali. Queste “chiavi operative” canalizzano e armonizzano l’energia, creando una connessioneconsapevole tra l’individuo e l’infinita disponibilità di energia universale. Le attivazioni durano per sempre. In breve, ricevere le attivazioni Reiki significa mettere in sintonia la propria energia personale con l’energia universale, riarmonizzarsi con la realtà universale, imparando ad accettare il significato di ogni evento.Diventare un canale Reiki significa “lasciare agire” la realtà. Per diventare canali Reiki non servono particolari qualità personali o conoscenze: l’unica cosa che viene richiesta è la disponibilità, responsabile e consapevole, a diventare canale.4. D. Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sui simboli sacri che vengono utilizzati per le attivazioni Reiki o nei tattamenti di II livello.R. Le attivazioni Reiki si danno
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CORSO REIKI OM MARZO 2025 PER FACE

PER INFO, PRENOTAZIONI, ISCRIZIONI

Organizzatrice,
ELENA CAVALLONI,
Telefono 02/39545486  - 
cell. 3312187619
e-mail; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Il Centro Kailash si colloca tra le Discipline Bio Naturali. ( D.B.N). Siamo un'associazione no profit fondata a Milano da Antonio Destino nel 1998 con lo scopo di offrire uno spazio in cui mettere al centro il ben - essere psicofisico e spirituale di ogni persona.

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